La notizia dell’improvvisa ed inaspettata scomparsa del dottor Luigi Baldinelli è qualcosa che colpisce l’anima stessa della nostra amata associazione, e che ci costringe, con un sentimento che si divide tra dispiacere e nostalgia, a riavvolgere il nastro della nostra storia. Da ragazzo era stato formato alla scuola barnabita del Collegio San Luigi, grazie al quale aveva conosciuto e col tempo fatto amicizia con l’appassionato astrofilo e direttore del Collegio, Padre Spinelli.
Luigi aveva 88 anni, peraltro molto ben portati. Negli ultimi anni ci aveva onorato della sua partecipazione all’evento per il cinquantenario dell’AAB nel 2017, e al Congresso UAI di Bologna nel 2019. Chi ha conosciuto l’AAB nei tempi quasi pionieristici in cui, dopo decenni di esistenza solo di fatto, si decise nel 1967 di farne un’associazione culturale regolarmente costituita, sa che quel passaggio si può considerare un punto di svolta fondamentale. Tra i soci fondatori, insieme a Padre Giovanni Spinelli, Alfio Betti, Carlo Remor, Franco Marchesini, Giuseppe Mazzoli, Elio Morganti, Gualtiero Mingardi, Renato Rinaldi, c’era anche Luigi Baldinelli, che ebbe un ruolo basilare in questa iniziativa. Da lì in avanti, e per un lungo periodo, la figura di Baldinelli è stata da tutti identificata con l’AAB, e viceversa. Questa non era certamente una forzatura, ma bensì la naturale conseguenza del fatto che Luigi costituisse una sorta di motore inesauribile, dal quale scaturivano idee, se ne portavano avanti altre, si giungeva a compimento con altre ancora.
Nella vita stimato odontoiatra e stomatologo, concepiva la sua passione per l’Astronomia con lo stesso spirito e con la stessa serietà di una seconda professione, premiata non con soddisfazioni economiche, ma con gioia personale e soddisfazioni morali. Per l’AAB significò dapprima la realizzazione del primo osservatorio sociale, il “Guido Horn d’Arturo” all’Eremo di Tizzano, al quale, con gli anni, seguì anche la costruzione di un secondo osservatorio, presso la propria abitazione in collina, il “Paolo Pizzinato” di Sasso Marconi. Era un astrofilo “a tutto tondo”, nel senso che i suoi campi di interesse erano molteplici. L’organizzazione di viaggi internazionali per l’osservazione di eclissi di sole, lo studio delle stelle variabili con l’allora emergente tecnica della fotometria fotoelettrica, la redazione del periodico “Giornale dell’AAB”, piccolo e solo trimestrale, che però arrivava pressochè ovunque, le regolari conferenze per i soci e per la cittadinanza tutta, tenute non solo da lui e dai soci più attivi, ma molto spesso da conferenzieri, italiani e stranieri, professori nel campo dell’Astronomia e della Fisica, di assoluto e riconosciuto valore. Organizzazione di eventi importanti su temi di cultura astronomica, congressi di respiro nazionale ed internazionale. Durante i suoi viaggi e ai convegni aveva conosciuto personalmente quasi tutti nel settore, e a sua volta non perdeva l’occasione per farli conoscere ai suoi amici e collaboratori, anche invitandoli a Bologna. Non è certo sbagliato affermare che a quell’epoca, grazie alle iniziative di Baldinelli, l’Associazione Astrofili Bolognesi fosse non solo l’associazione di astrofili più nota in Italia, ma che addirittura il suo nome fosse piuttosto conosciuto anche a livello internazionale. Considerate che, a quei tempi, l’astronomia amatoriale non era quella di adesso, ampiamente popolata, diffusa, favorita dalla disponibilità di elevata tecnologia, nel complesso accessibile a privati o a gruppi ben organizzati, Si era veramente in pochi, idealisti e volonterosi, e per questo era fondamentale che al timone ci fosse qualcuno che, oltre a tenere la barra diritta, avesse le idee chiare sulla rotta da prendere e sugli obiettivi da raggiungere.
E Luigi aveva messo a disposizione la sua passione, la sua esperienza e la sua capacità organizzativa non solo per l’AAB, della quale è stato a lungo prima segretario e poi presidente, ma anche in ambito nazionale, nel contesto dell’Unione Astrofili Italiani, della Società Astronomica Italiana (SAIt), fino all’International Union of Amateur Astronomers, all’interno delle quali ha, nel corso degli anni, ricoperto importanti incarichi. Basti ricordare, sempre nel ’67, fu tra i quattro soci fondatori dell’UAI, e successivamente membro del CD e Presidente, che nel ’69, organizzò a Bologna il congresso che diede i natali all’IUAA, e che nell’ottobre del 1976 a Lecce fu tra i principali artefici della novità dell’ingresso degli astrofili tra i soci della SAIt, Società fino ad allora riservata esclusivamente agli astronomi professionisti e preclusa ai dilettanti.
Ma ciò che è veramente importante in questa triste occasione non è certamente l’elenco delle iniziative e dei risultati ottenuti da Luigi. Elenco che, per quanto lungo, rischierebbe di essere comunque incompleto.
Ciò che desideriamo di più in questo momento è esprimere il nostro cordoglio personale e di tutta l’AAB per la perdita di una persona amica non solo nostra, ma dell’Astronomia, della nostra città e della cultura in generale, e che ha avuto un’importanza ineguagliabile nella ultracinquantenaria storia “ufficiale” dell’associazione.
E a Luigi va un enorme “Grazie”, da parte di coloro che l’hanno conosciuto, per aver dato un esempio importante di passione, conoscenze teoriche abbinate a senso pratico, ma anche per aver infuso una visione non limitata, ma quasi olistica, della cultura astronomica e dell’essere autenticamente astrofilo. Speriamo di poter fare almeno in parte tesoro di questo esempio, per poterlo a nostra volta trasmettere alle giovani leve.
Con lo stato d’animo degli allievi, che comprendono di avere perduto il più importante dei loro maestri, colui dal quale hanno ricevuto l’impronta più significativa, qualche volta severo ma sempre autorevole nell’indicare la strada da seguire, ci stringiamo con affetto, nel ricordo di Luigi, alla moglie Giulia e ai figli Sergio e Silvia.